L’avanzare dell’età prevede l’insorgenza delle conseguenze fisiologiche dell’invecchiamento a livello sistemico, come ad esempio una perdita di tessuto osseo e muscolare, una ridotta capacità aerobica ed una progressiva dipendenza nello svolgimento delle attività funzionali.

Bisogna considerare, però, che la relazione tra individuo ed ambiente rimane di primaria importanza e sono molte le evidenze che dimostrano una relazione di proporzionalità inversa tra mortalità ed attività fisica. Lo svolgimento di un’attività fisica regolare può, perciò, determinare un ruolo fondamentale nel miglioramento delle capacità funzionali dell’anziano e della sua qualità di vita.

Nonostante ciò, circa il 60% della popolazione anziana conduce una vita sedentaria, dichiarando di stare seduto per più di quattro ore al giorno. Gli stereotipi ci portano a pensare che l’anziano non possa imparare nuove cose e migliorare la sua qualità di vita, in realtà, solamente i tempi di apprendimento ed adattamento sono più lunghi dunque, per combattere i cambiamenti associati all’invecchiamento si richiede un impegno a lungo termine.

Secondo le linee guida dell’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), gli adulti over 65 anni dovrebbero svolgere almeno 150 minuti alla settimana di attività fisica aerobica ad intensità moderata e 75 minuti di attività fisica moderata, inoltre si raccomandano esercizi di rinforzo dei maggiori gruppi muscolari due o più volte alla settimana, nonché attività per il miglioramento dell’equilibrio e la prevenzione delle cadute 3 o più volte alla settimana per coloro che hanno una ridotta mobilità. Per ottenere ulteriori benefici sono consigliati 300 minuti di attività aerobica ad intensità vigorosa e 150 minuti di attività aerobica ad intensità moderata alla settimana.

L’obiettivo per quanto riguarda gli anziani in “Healty People 2020” è quello di aumentare la percentuale di anziani con una diminuzione della funzione fisica o cognitiva, che intraprendano una leggera, moderata o vigorosa attività fisica durante il tempo libero.

E’ importante dunque mantenersi in movimento mediante l’attività fisica, che non va intesa solamente come “sport” in senso stretto ma come un’importante momento di socialità dove passare del tempo con amici o conoscenti. Si possono svolgere camminate all’aria aperta, ballo, esercizi in palestra o di gruppo, e molte altre attività a piacimento personale; non tralasciando, però, le “abitudini salutari” a cui non bisogna rinunciare: fare le scale invece di prendere l’ascensore, non rimanere troppo tempo seduti, preferite la bicicletta o una passeggiata per i piccoli spostamenti e mantenere un’alimentazione equilibrata.

Benefici dell’attività fisica nell’anziano sono:

  • prevenzione delle malattie cardiovascolari poiché aiuta a tenere sotto controllo la pressione, a mantenere un peso corporeo giusto, a diminuire la frequenza cardiaca a riposo, a migliorare la circolazione ematica, a prevenire e controllare il diabete ed aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo.
  • prevenzione della disabilità e mantenimento dell’autonomia funzionale.
  • miglioramento del tessuto e della forza muscolare andando ad aumentare il numero di fibre muscolari e producendo strutturale di esse, rendendole maggiormente resistenti alla fatica.
  • miglioramento della salute ossea andando a dare un continuo stimolo meccanico allo scheletro, rendendolo più forte.
  • miglioramento dell’equilibrio e prevenzione del rischio di cadute.
  • miglioramento della funzione immunitaria.
  • miglioramento della capacità aerobica.
  • miglioramento del tono dell’umore e del senso di benessere generale favorendo la produzione di diversi neurotrasmettitori che vengono comunemente chiamati “ormoni della felicità” quali la serotonina, dopamina, noradrenalina e le endorfine.
  • miglioramento dello stato cognitivo presumibilmente a causa di un maggior flusso ematico cerebrale.
  • coinvolgimento in attività sociali e divertimento!

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